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Andrà tutto bene
 
Andrà tutto bene 2012-03-29 21:33:24 Georgia
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Georgia Opinione inserita da Georgia    29 Marzo, 2012
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Comunque vada...sarà un successo

Marco e Fabiana sono due giovani individui come tanti, assolutamente figli del loro tempo storico; a loro è affidata la narrazione del romanzo, in realtà la narrazione della loro vita e della loro relazione sentimentale. Marco è uno specializzando universitario, un sognatore di professione, aspirante giornalista e scrittore, alla ricerca disperata del suo posto in questo universo confuso ed incerto. Vive e studia a Roma per generosa concessione dei suoi amorevoli genitori, ossessionato dall’eventualità di rimanere vittima di un’esplosione terroristica nella metropolitana, e per nulla sollevato all’idea di passare alla storia come un eroe nazionale. Appassionato di politica, economia, attualità, progetta di rivoluzionare il mondo della comunicazione e dell’informazione, contrariato dal quesito che tutti gli pongono, anche se perfettamente consapevole della sua fondatezza: come realizzare qualcosa sul pianeta Terra senza risorse economiche? Marco racconta gli aspetti emozionali di una generazione quotidianamente in lotta contro l’insicurezza, l’instabilità, l’abbandono, il precariato. Fabiana, da parte sua, è una pittrice in cerca di fama, in attesa della quale lavora come cameriera in un pub: cinica e risoluta, in realtà è stata duramente segnata da un’infanzia difficile che le ha lasciato ferite ancora sanguinanti, rendendola incapace di lasciarsi andare ai sentimenti. E anche quando ciò inaspettatamente accade, ha appena il tempo di assaporarne il piacere poiché il destino le riserva ancora spiacevoli sorprese. Nemmeno l’incontro con Marco allevierà questa sua inquietudine interiore, eppure per lui rappresenta molto, è la sua musa ispiratrice, al punto che il suo abbandono lo farà sprofondare in un forte disagio, un’apatia e un’insoddisfazione nei confronti della vita in genere. Sarà l’ottimismo profuso da quelle tre parole ricorrenti tra le pagine, “andrà tutto bene”, a restituire a Marco l’entusiasmo di ricominciare, di continuare a credere, di guardare oltre, di riappropriarsi del suo presente per costruire il suo futuro.

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