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UN MANTRA POSITIVO
Il libro inizia con una sorta d’ironica “promessa personale” atta ad esorcizzare i mali e i costumi della nostra attuale società fondata sulla mediocrità dell’individuo e sull’assoluta superficialità.
Il protagonista del romanzo è Marco, un eterno sognatore, insicuro e paranoico che teme per il suo futuro e per quello della società intera, quella stessa società che sembra avercela perennemente con lui. Vive la sua vita universitaria da alienato, con scarsa voglia di studiare e con incrollabile attrazione verso la più totale apatia, chiedendosi ripetutamente se la scelta universitaria sia davvero quella giusta, insomma quella in grado di dare la svolta definitiva alla sua vita da “sfigato”.
E proprio in seguito al suo trasferimento a Roma, Marco sembra davvero deciso e determinato a prendere in mano la sua vita e inizia a farlo cercando: prima di lasciarsi alle spalle la cocente delusione amorosa con Fabiana e poi tentando di realizzare il sogno di fondare una rivista indipendente e innovativa.
Ben presto però comprende che il percorso è arduo e frastagliato ma non impossibile da percorrere, soprattutto se a compierlo non si è più da soli. Infatti Marco, grazie alla sua ritrovata positività sarà in grado di scorgere anche l’amore che come nel più banale dei casi, era da sempre sotto i suoi occhi ancora troppo ciechi per rendersene conto.
La lettura di questo libro è veloce ed immediata, merito di un linguaggio fresco, semplice e giovanile anche se a tratti un po’ ripetitivo ma mai noioso. Inoltre l’autore, tramite le pagine del suo libro non dimentica mai di rivolgere uno sguardo critico nei confronti della società attuale, lanciando acute frecciatine senza però mai polemizzare troppo. A mio avviso, il messaggio principale del libro è perfettamente riassunto nel suo titolo che risuona da più pagine proprio come un mantra, ovvero che comunque vadano le cose … “Andrà tutto bene” e che piuttosto che una certezza sembra il buon auspicio alla più assoluta positività.