Dettagli Recensione
Enciclopedia del dolore...
Alice e Mattia,anoressica e claudicante la prima,sociofobico e autolesionista il secondo,esseri soli,come i numeri primi di cui Mattia è uno studente appassionato,si incontrano ai tempi della scuola,si frequentano,o meglio,si fanno compagnia per diversi anni,prima che Mattia si trasferisca all'estero per lavorare.Dopo un decennio,su richiesta di Alice,che nel frattempo si è sposata,Mattia torna in Italia,ma ricostruire un rapporto tra loro si rivelerà praticamente impossibile...
"La solitudine dei numeri primi",ovvero il dolore e la solitudine in tutte le forme,due aspetti che coinvolgono i protagonisti come i personaggi secondari,nessuno escluso,dai genitori di entrambi,alla sorella di lui,al datore di lavoro di lei.Qual è il senso di questa descrizione del baratro della natura umana? Io non sono riuscito a trovarlo,sembra tutto fine a se stesso,i personaggi appaiono passivi e incapaci di reagire alla propria condizione,non c'è speranza,non c'è riscatto.
L'impressione che ne ho tratto è che il successo di questo romanzo sia figlio della spettacolarizzazione del dolore,tipica dei nostri giorni,e i particolare di questo Paese,in cui i i programmi TV,i talk-show,i giornali speculano e si nutrono delle lacrime della gente.
Assolutamente sconsigliato,per il senso di vuoto che trasmette...credo che nel momento sociale in cui ci troviamo,la cultura nazionale ha il dovere di indurci alla reazione,alla ricerca del "meglio",piuttosto che al piangerci addosso,che non porta da nessuna parte...se non a vendere libri...