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La bambina Aristotele
L'ho capito fin dalle prime pagine che non mi sarebbe piaciuto, e l'ho finito solo per una questione di principio.
Ma la prima cosa che mi son detta leggendolo è stata: "Caspita, ma quante ne sa, 'sta bambina?", perchè i contenuti di questo romanzo non sono semplici, ma complessi, delicati e piuttosto articolati: tristezza, solitudine, riflessioni sulla vita e l'esistenza umana...
Sono certamente questioni ricche di sentimento e sensibilità, ma il fatto che tutto questo possa essere racchiuso nella mente di una bimba mi ha lasciato un po'perplessa.
Fosse stata una ragazza o un'adulta avrei anche potuto capirlo, ma, santo cielo, quella marmocchia (alquanto sfortunata, bisogna dirlo!) filosofeggia come il buon Aristotele e Einstein messi insieme!
E tra l'altro su questioni talmente intricate e ingarbugliate, che io in confronto mi sentivo una povera ignorante, un asino, una stupida, in parole povere un "luc" come diciamo noi piacentini in dialetto.
Oltre a ciò, tutti questi argomenti non fanno altro che appesantire la già lentissima narrazione (costituita da una storia dove non succede un bel niente per tutto il tempo) con tutte quelle esasperanti ripetizioni e tutti quei sostantivi esageratamente farciti di aggettivi in un lessico da scolaretto delle medie.
Insomma, questo romanzo è troppo....troppo!!!
Troppo lento, troppo prolisso, troppo forzato, troppo deprimente, troppo sfortunato, troppo aggettivato, troppo descritto....
Anna Marchesini sarà anche una brava attrice, ma come scrittrice, secondo me, ha bisogno di qualche miglioramento.