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Un classico moderno
Una strana bambina, un padre affettuoso, un precettore originale.
Un viaggio verso la guarigione di una malattia misteriosa, una pensione un po’ strana, ospiti dalla personalità assai particolare.
Un pittore che dipinge il mare con acqua di mare, su una tela bianca.
Due innamorati che si sfuggono, si ritrovano, si dividono.
Molte vite si intrecciano sulla riva di un mare che mostrerà tutte le sue facce, passando dall’incantevole distesa tremolante di riflessi, alla sua forma più terrificante di rapace divoratore di vite umane.
In effetti il mare è il personaggio principale del libro, tutti gli uomini le donne e i (sorprendenti) bambini che gli girano intorno non sono che comprimari.
Un po’ favola, un po’ fantasia visionaria, testo di grande respiro e fortemente ispirato.
Poesia in prosa, prosa poetica, originali colloqui con Dio in forma di lunghissime poesie.
Un genere a sé stante, impossibile da omologare ad un altro testo. Sorprendente.
Anche se per me la prosa di Baricco è un po’ troppo barocca, ripetitiva, artificiosa ed alla lunga mi risulta stancante è comunque assai ben costruita ed ha una resa eccezionale, incancellabile nel ricordo.
Ci sono moltissimi passaggi di una bellezza folgorante. Ne riporto uno facendo con ciò torto a molti altri, ma non posso certo copiare tutto il libro!
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Il mare incanta, il mare uccide, comunque spaventa, fa anche ridere, alle volte, sparisce, ogni tanto si traveste da lago, oppure costruisce tempeste, divora navi, regala ricchezze, non dà risposte, è saggio, è dolce, è potente, è imprevedibile. Ma soprattutto il mare “chiama “. […] Non smette mai, ti entra dentro, ce l’hai addosso, è te che vuole.
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