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L'ACRILICO ESISTE
Pensa a una stanza buia, oscura,umida, malsana,putrida,nauseabonda, opprimente, asfissiante ricolma di mostruosita' in cui sei irrimediabilmente chiuso.
Segregato dalla tua mente, dal tuo destino, dalla tua incapacita' di reagire, dalla dolorosa condanna inflitta a te che sei innocente da chi doveva amarti sempre e per sempre nei secoli dei secoli amen.
Che fosse un padre, che fosse una madre, che fosse un marito, che fosse un uomo, che fosse uno sconosciuto qualunque che incontrato per strada.
Poi dopo lunga reclusione, trovi , palpando il muro, una finestra, la cinghia di una tapparella.
E con la forza che ti rimane, l'ultima fiammella di energia in un corpo giovane ormai stanco e avvilito, riesci ad alzare di qualche centimetro la persiana.
Si aprono quei piccoli meravigliosi fori di luce, stelle luminose di una bellezza dimenticata, guardi attraverso, fuori c'e' la primavera. Quella stagione cosi' profumata, fiorita, tersa come il cielo, quella che appartiene a tutti e ora rivuoi anche tu.
Ma la cinghia e' viscida, le tue forze forse non basteranno.O forse si.
Un libro che non lascia indifferenti. Uno stile innovativo, originale, immaginifico, irriverente, incisivo che ho amato molto. Forte il contenuto, doloroso, che ogni tanto fa intravedere squarci di resurrezione innanzi cui, come un fedele davanti a un luogo sacro , implori per la tua redenzione e per il paradiso che un giorno vorresti ti spettasse di diritto.
Ci sono traumi che segnano, ci sono traumi come persecuzioni.
Qui ci sono una madre e una figlia e quel che resta della loro storia.
Buona lettura.
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Commenti
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Qualcuno l'ha criticata accusandola di reinventarsi l'italiano... Per me l'italiano che usa e' italiano punto. MA certamente una scrittura diversa, forse innovativa, ogni frase un'immagine.
Interessante sicuramente.
Bella recensione CUB, non ti smentisci :)
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