Dettagli Recensione
Un ritorno sintetico
Poche righe e poche parole, il tempo breve chiuso in uno scantinato, l'emozione di conoscere l'altro e dimenticare la rabbia e le proprie frustrazioni. Sembra che Ammaniti ci chieda questo, com'è possibile nasconderci se il mondo là fuori ci riprende prepotente con la bellezza di una sorella poco conosciuta e il dolore di una sofferenza troppo adulta? Non è possibile, questo impara Lorenzo in pochissimo tempo, una lezione importante e necessaria per sopravvivere. Sicuramente Ammaniti c'è, con il suo stile, il suo disincanto, il suo essere sfrontato e mai volutamente delicato, indiretto. Ma qualcosa manca a quest'opera. l'ho letta velocemente, eppure con una lentezza che non ricordo di aver mai riservato ad alcuna altra opera di questo autore. Sento la fiacchezza di un tema forse già visto, scontato. Come se l'autore fosse stato "costretto" a parlarci di Lorenzo, come se l'entusiasmo e la spontaneità delle storie raccontate altrove mancasse del tutto.
Non lo rileggerei e non lo consiglierei come prima lettura di Ammaniti, potrebbe portare fuori strada. Ma lo consiglio a chi intende segnare le differenze tra una scrittura autentica e una rassegnata.