Dettagli Recensione
Magico
Premesso che lo stile Baricco ritengo sia eccelso a prescindere, che l'addizione e sottrazione di dettagli solo apparentemente banali è pura maestria, che la cura maniacale di ogni parola scritta o omessa dà un risultato stupefacente ed è prerogativa dei talenti assoluti.
Un uomo, quasi un personaggio in cerca d'autore che ha smarrito il senso della sua scrittura nonostante il successo, dal nulla, un nulla che lo investe spiritualmente e fisicamente, inventa una nuova arte combinando con elegante purezza la tecnica pittorica e quella narrativa. Accompagnato da protagonisti indimenticabili, incredibili, simpatici e in qualche misura affini, diventa, con il semplice atto di guardare "oltre", depurato dal tempo cronologico, "il copista". Colui che riesce a cogliere l'essenza vera, in più dimensioni, di personaggi- modelli sconosciuti, come tutti, a sè stessi. L'artigiano delle lampadine è una visione,una figura arcaica, fuori dal tempo,il demiurgo del buio e della luce che fabbrica pezzi con una vita propria, che serve agli altri per esplorarsi profondamente ma che, senza Mr Gwyn non potrebbero.Le lampadine, il loro spegnersi a tempo, sono quasi e forse una metafora analitica inquietante del tempo che scorre senza che nessuno, noi stessi per primi,senta il bisogno di guardarci dentro l'anima, di conoscerci. Quando l'ultima si spegne i soggetti rimangono a nudo, non davanti al copista, che è come non ci fosse mai stato, ma di fronte a sè stessi. Che tristezza quando Gwyn è costretto a sparire e i fili della trama vengono tutti tirati!