Dettagli Recensione
Intimismo troppo barocco
Anna Marchesini è stata un personaggio fondamentale nella storia televisiva degli anni 80, chi non la ricorda nel famigerato Trio con Lopez e Solenghi. Donna intelligente e sensibile ha trasposto in questa autobiografia della sua infanzia tante ragioni del suo essere donna. La timidezza, il silenzio e la solitudine dominano le pagine di questo breve romanzo. A volte mi è riuscito semplice immedesimarmi in tante situazioni perfettamente descritte (le visite ai parenti, i giochi con il cugino, la malattia materna), ma soprattutto con quel velo di disincanto che è proprio dei bambini, nella loro illogica spiegazione della vita, nella loro totale assenza di strumenti conoscitivi formati, nella loro distanza assoluta dal concetto di morte.
Tuttavia il libro mi ha lasciato un retrogusto amaro e la ragione sta nella poca scorrevolezza delle frasi, nell'utilizzo ridondante ed eccessivo degli aggettivi, a volte volutamente artefatti e ricercati, di modo che la narrazione non risulta immediata e comunicativa come dovrebbe. Non c'è identificazione tra il lettore e la bambina, e il romanzo appare subito la scrittura di un adulto che guarda al suo passato, creando un distacco eccessivo.
Un'opera prima senza dubbio, ma si poteva fare di più.