Dettagli Recensione
Romanzo sorprendente
"Educazione siberiana" è un libro avvincente, coinvolgente e anche sorprendente.
L'autore Nicolai "Kolima" Lilin ci trascina nel suo mondo, nella sua vita e la racconta così bene che è difficile uscirci: una volta iniziato a leggere non si riesce più a fermarsi.
La Transnistria è una terra talmente lontana da noi che ci è quasi del tutto sconosciuta. Così come è distante da noi la loro cultura, in particolare la cultura di questi criminali onesti, che vivono seguendo regole precise, onorando gli anziani, i bambini, le donne, i disabili o matti("i voluti da Dio") e il loro Dio e disprezando omosessuali, poliziotti, vigliacchi, pedofili, violentatori e altri criminali che viòlano le regole. In questa società criminale sembra ci sia più rispetto e più legge che nella nostra società civile.
A tratti comico (vedi Mel, amico dell'autore un po' pasticcione, poco sveglio), è un libro molto duro, a volte difficile da leggere per le crudeltà raccontate e descritte molto abilmente dall'autore che scrive direttamente in italiano. E a Lilin va un plauso per il suo stile e la forma con cui racconta la sua vita.
"..così capirai che la fame viene e passa, ma la dignità una volta persa non torna più..", "La giustizia umana è orribile e sbagliata, per questo motivo solamente Dio può giudicare. Peccato che in alcuni casi noi siamo obbligati a superare le sue decisioni": due passi del libro che un po' fanno capire la filosofia di vita di questi siberiani, attaccati alle tradizioni, al sapere degli anziani e alla volontà di Dio.