Dettagli Recensione
Sisifo è felice
Nella primavera del 1994, Franco è seduto nello scompartimento di un treno, in partenza per la Liguria. Davanti a lui un solo passeggero. Ma il sonno in cui l'uomo sembra sprofondato fin dalla partenza è altra cosa, è il soffio silenzioso della morte. Un'occasione irripetibile per Franco, che fugge da un passato da brigatista, dal carcere duro e da un amore, finito nel peggiore dei modi. Senza pensarci due volte assume l'identità dell'altro, di cui scoprirà presto l'incarico: salvare, o meglio fingere di salvare, dalla crisi una grossa azienda, tagliando qualche testa e "risanando" i conti. Franco interpreta il ruolo magistralmente, da vero istrione, pur scontrandosi con l'avidità e le oscure manovre della politica, giocandosi la vita ora per ora, con la leggerezza di chi non ha più niente da perdere. E' una commedia-tragedia degli equivoci, una messinscena dell'assurdo, scritta in maniera brillante e tagliente. Il tono che adotta Luigi Tua, pur affrontando questioni molto serie (il lavoro, i meccanismi spietati del mercato, il dilemma delle scelte esistenziali) è sempre attraversato da lievità ed ironia. Bello e terribilmente ambiguo il finale. Buona lettura:)