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L’eroina Angelica
È il mio primo libro di Camilleri, i gialli-polizieschi non mi avevano mai attirato molto però dopo averlo letto devo rivalutare il personaggio di Montalbano e questo genere.
La Sicilia è una regione fantastica e Camilleri attraverso il suo libro è riuscito a far trasparire tutto il calore ed i colori di questa terra meravigliosa.
Il linguaggio, un misto di italiano e siciliano, rendono tutto più reale, sembra di essere a pochi metri da Montalbano quando dialoga oppure pensa tra sé e sé.
Devo ammettere però, che agli inizi ho fatto un bel po’ di fatica a capire delle parole scritte in siculo.
Il libro parla di uno dei tanti casi che Montalbano deve risolvere.
Una banda di ladri ripulisce una serie di appartamenti di ricchi professionisti.
Tutti i furti si svolgono allo stesso modo.
Anche la signorina Angelica Cosulich, una triestina giovane e molto bella che si è trasferita da poco nella banca siculo-americana, ha subito un furto.
Montalbano è perdutamente invaghito di questa donna perché gli ricorda l’eroina della sua adolescenza, la stessa Angelica dell’Orlando Furioso descritta nell’opera di Ariosto.
Proprio il poeta Ariosto narrerà le parti salienti della vicenda.
È una vendetta familiare trasmessa da generazione in generazione e risolta con il famoso detto “occhio per occhio e dente per dente”.
La cosa che mi ha più colpito in questo romanzo è proprio il modo in cui viene narrata.
La vicenda è parecchio aggrovigliata ed intreccia dei fatti salienti riguardanti i furti con i famosi versi dell’Ariosto.
Che dire le vicende di Montalbano mi hanno molto appassionato, sicuramente in un futuro non troppo lontano leggerò altri episodi.
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Commenti
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Brava Nadia ;-)
Grazie Amalia!
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