Dettagli Recensione
il neorealismo degli anni duemila
Premetto che Culicchia mi piace molto come scrittore ed è il suo secondo romanzo che leggo, mi sento di affermare che il libro è veramente bello.
Il linguaggio è molto fluido e scorrevole, la divisione è fatta in capitoli molto brevi facilmente leggibili negli intervalli di tempo della nostra giornata.
La descrizione dei luoghi è molto accurata e, essendo io stesso di Torino, confermo che tutti i locali descritti sono autentici templi della movida notturna.
Le descrizioni delle situazioni , sebbene illustrate in maniera molto cruda, mi sembra molto reale: gruppi di giovani figli della "Torino bene" che trovano la propria felicità nei paradisi artificiali: la bamba (vale a dire la cocaina), i festini fatti in associazioni "culturali", i vari locali notturni.
Mi è piaciuto moltissimo anche il finale: nonostante Iaio sia rimasto senza amici e parenti, continua a ripetersi che sta terribilmente bene. Oltre ad essere un bel romanzo è anche una bella "favola", nel senso che dietro tutto il racconto c'è una bella morale: la facciata di benessere e felicità espressa nelle serate della movida con consumo di stupefacenti nasconde una profonda solitudine di questi giovani.
Da rileggere.