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Il demone a Beslan
2012-01-14 09:50:35
Bi
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Demone, demoni tutti
Il lettore, leggendo questo libro, non si riesce a schierare. Non sa da che parte stare. Perchè in testi come questo, in cui si tratta una tematica così forte, non si può rimanere indifferenti. E forse, proprio grazie alla divisione corale delle voci dell'io narrante, è questo a cui l'autore voleva arrivare. Ci sono varie versioni (vari occhi) dell'evento tragico, tutti portano con sé la dose di bene e di male.
Certo lascia l'amaro in bocca sapere che paesi interi siano dominati da questa logica di vendetta.
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Un capolavoro, quando lo si legge si comprende come l'intera vita sia da leggere sotto vari punti di vista, non bisogna mai accettare un'unica chiave di lettura. Ecco così che in certi momenti viene spontaneo "schierarsi" con Marat, il protagonista terrorista, altre volte lo si condanna per le azioni che ha compiuto. L'opera fa pensare al significato di bene-male e riesce a farci comprendere come il confine fra di essi sia completamente personale, soggettivo. "Tutto ha un inizio e tutto ha una fine" ma come Marat ha potuto imparare al termine della sua storia, ogni fine rappresenta un nuovo inizio, si comprendono i propri errori e si cerca di fare pace con la Vita. Da non perdere, uno dei romanzi più intensi mai letti.
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