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Acciaio
2012-01-10 10:32:28
Cristiana
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Opinione inserita da Cristiana 10 Gennaio, 2012
Cinico e furbo
Sotto la facciata di un "libro-denuncia" si nasconde un libro furbo, che implora per la vendita dei diritti cinematografici, che descrive delle ragazzine senza ironia, calcando la mano, perfino istigando a quella stessa cultura squallida e molesta che finge di criticare.
I ritratti psicologici sono solo abbozzati e variano a seconda di dove la scrittrice è trascinata dal suo bisogno di scioccare... e pur di mostrare la sua cultura fa citare Eliot alla meno scolarizzata di questa storia di degrado ("E' proprio vero, aprile è il mese più crudele")!
Dò quattro allo stile perché il libro è effettivamente avvincente e tutto sommato ben scritto, ma quando un romanzo manca completamente di onestà e di grazia non è un buon romanzo, e irrita.
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Io non lo boccerei in toto. Certo, non è un romanzo perfetto e alcune parti sono un po' debolucce (non solo perché ruffiane). Ma lo squallore dell'ambiente è reso piuttosto bene, il fallimento esistenziale di certi personaggi pure e il personaggio di Francesca ispira una certa tenerezza.
E che dire della povera Donata? Mi spiego: a circa metà del libro una ragazzina molta malata sta morendo ("Donata muore"). Io mi aspettavo che questo fosse un stratagemma narrativo per far diventare le due protagoniste un po' più umane e pietose. Invece nulla, la scrittrice se ne scorda completamente, e dopo parecchi capitoli la sorella della "moribonda" se la vuole portare a spasso come se nulla fosse.
Di talento vero è fortunatamente pieno il mondo: questo è un caso di marketing, non un caso "letterario".
Di talento vero è fortunatamente pieno il mondo: questo è un caso di marketing, non un caso "letterario".
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