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Lo scurnuso
 
Lo scurnuso 2011-12-28 19:10:29 LuigiDeRosa
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LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    28 Dicembre, 2011
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Pastori,angeli,geogiane,asinelli e...

Napoli 1792 Tommaso Iannacone , figuraro napoletano, dopo un viaggio in carrozza che sembrava non finire mai,davanti a Suor Basilia e alla Badessa del convento di Sant'Agostino a Caserta, è basito,sconcertato, indignato! Invece dei tornesi pattuiti le suore
gli hanno offerto un bambino da tenere come lavorante si chiama Sebastiano, ma per tutti è "Purtuallo"(arancia).A malincuore Iannacone lascia la splendida Natività alle suore e torna a Napoli con quel bambino;ormai è solo, Ninì la sua splendida bambina se l'è portata via la Morte e la pazzia ha fatto il resto con sua moglie Lucia. Sebastiano da subito si rivela un tipo sveglio e ingegnoso, le sue mani lunghe fanno miracoli con l'argilla.Tommaso è felice, ha trovato un compagno,un amico,un figlio! Ma Tommaso è tutto fuorchè un egoista, una brutta malattia lo sta consumando anche fisicamente,non vuole che Sebastiano viva con lui una vita di stenti,decide di affidare "Purtuallo" all'amico Gaspare Riccio che è anch'esso presepista e scultore, la sua bottega rinomata in tutta Napoli diventerà polcoscenico degno del talento di quel bambino.Sebastiano,al contrario, interpreta questo affidamento,come l'ennesimo abbandono,è stato buttato via dai genitori,barattato per un presepe da Suor Basilia,e ora suo "padre" lo manda lontano,a servizio da sconosciuti in cambio di un tozzo di pane.Anni dopo "Purtuallo" viene chiamato al capezzale di Iannacone ,giunto nella vecchia bottega vede il padre adottivo ridotto pelle e ossa, le mani che hanno dato vita a mille pastori,angeli,animali,Re e soldati,bendate come quelle di un lebbroso, ma nello sguardo muto legge la gioia di rivederlo,legge la soddisfazione di aver fatto la scelta giusta e Sebastiano comprende l'atto d'amore che credeva abbandono.Sebastiano,commosso,afferra un pugno d'argilla ed immortala quello sguardo,Tommaso è diventato un pastore, merita di celebrare per sempre il mistero più grande .
Penisola Sorrentina ,estate 2009, Vicky si è appena svegliata , osserva un gabbiano tuffarsi nell'azzurro, scesa dal letto si precipita sul terrazzo inondato dal sole,colorato dalle bouganville, da lì può guardare tutto il paese verticale precipitare nella baia,sazia di vita si volta, sul tavolino c'è il regalo di benvenuto che le ha lasciato suo padre,è un astuccio,di quelli che si usano per i gioielli,apre la serratura dorata e guarda,stupita, dentro c'è un pastore, è storpio,sdraiato su di un fianco,le mani bendate ,ma gli occhi scintillano d'amore...sulla targhetta c'è scritto "lo scurnuso".
Questa è la lunga storia di una statuina e di un amore che attraverseranno i secoli come il mistero del Presepe. Presepio dal latino "prae saepes" vuol dire letteralmente innanzi al recinto, ed è in questo recinto che dovrete entrare per capirne il magnifico mistero che cela,ma attenzione:
la chiave per aprirne il cancello è ben nascosta, questo romanzo vi fornirà importanti suggerimenti per trovarla.
di Luigi De Rosa

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