Dettagli Recensione
La ferita
Ho amato intensamente questo libro, oltre le cinque stelle. Per me questo è il più denso, serio, dolente e intelligente libro sulla fine del mondo contadino in Europa. Che questa fine sia vista in Sardegna, dove troppi vanno ancora a ricercarla, lo rende ancora più interessante. Ne porto dentro la commozione, insieme con la vertigine da mutamento epocale. Forse chi non coglie questo e altro quanto me, è perché è troppo cittadino. Ma qui c'è anche la città, tutta la città, che senza la campagna non c'è mai stata. L'ambiguità dei ricordi intorno al personaggio principale (il giovane che muore) è giocata con amorevole acume, mai visto prima, almeno non io. E certi momenti di poesia, come il bue che muore, sono struggenti, evocativi di millenni di civiltà contadina mediterranea, indimentucabili. E ha ragione Goffredo Fofi. Questo è sale, dale vero, che fa male sulla ferita, per chi ce l'ha. E io, modestamente, ce l'ho.