Dettagli Recensione
Furbata
Quando si crea un personaggio ispirato e divertente è ormai consuetudine riproporlo all'infinito anche quando non si ha più nulla di degno da fargli dire...(basta spillare soldi ai lettori direi non senza un pizzico di risentimento !). Ci è cascato pure De Silva, anzi...io che ho comprato il libro.
Questa volta Vincenzo Malinconico si limita a pensieri in libertà sui più svariati ed insulsi argomenti, due o tre paginette l'uno, ovviamente è un'accozzaglia di luoghi comuni, battutine di bassa lega che non fanno ridere , parolacce (che per carità in bocca a Malinconico ci stanno pure ma qui sono utilizzate per strappare la risata , vuol dire che non fai davvero ridere...), senza l'ispirazione che aveva così brillantemente sorretto il personaggio nei due racconti precedenti.
In certe pagine mi è risultato persino NOIOSO che, dati i precedenti , è qualcosa di incredibile. Forse Da Silva voleva fare "Le leggi di Malinconico" sulla falsariga delle famose "Leggi di Murphy", ma non ci ha "azzeccato" proprio !. Io mi aspetto che uno scrittore che si affida a dei "corti" per esaltare il suo protagonista sia arguto ed illuminante , qui Malinconico non ha nemmeno acceso la luce...
Vincenzo Malinconico strappato da un contesto che abbia una trama, un minimo di filo logico si perde, soprattutto se le battute e le considerazioni che fa sono così insulse : un paio di episodi appena divertenti su 160 pagine mi sembrano pochini...
La cosa più interessante è l'analisi delle canzoni di Raffaella Carrà ed il loro impatto social culturale sulla nostra società ...fatevi un'idea ! Tra l'altro la musica come colonna sonora delle proprie elucubrazioni non è proprio un'idea originale, anzi, Nick Hornby ha già fatto qualcosa di simile. Forse avevo delle aspettative troppo alte, forse il libro precedente che ho letto in confronto era troppo bello ma questa volta De Silva mi ha davvero deluso !