Dettagli Recensione
Paragonarlo al Gattopardo è un'eresia
Non lo definirei un romanzo noioso, alcuni personaggi sono ben delineati, c'è una trama ben dipanata. Ma paragonarlo alla bellezza e purezza del Gattopardo è un'eresia, lo dico da lettrice e da siciliana. La protagonista non mi sembra "vitale e scomoda, potentemente immorale secondo la morale comune", ma semplicemente affetta da ninfomania e perversione sessuale. Sentire il bisogno di portarsi a letto qualunque essere umano un po' interessante ti capiti a tiro, uccidere candidamente chi non appartiene alla predetta categoria e dedicarsi a pratiche onanistiche per celebrare l'evento, potrebbe andare ancora bene per un personaggio cattivo a tutto tondo. Ma lei invece deve anche indugiare sull'elegiaco, esaltare l'amicizia, soffrire per amore, mostrarsi impavida e generosa. Il che suona falso, ipocrita, stucchevole, come se una vecchia signora ti toccasse il sedere mentre ti racconta la sua lunga e intensa vita. Nei suoi momenti migliori ricorda un po' la Claudine di Colette, ma non ha niente a che vedere con i capolavori siciliani.