Dettagli Recensione
Riflessioni in solitudine
Questo non è un romanzo “normale”, è invece un lungo racconto, fatto di tanti racconti. C'è una cornice che raccorda abilmente il tutto e che si insinua continuamente in ciò che il libro racchiude: è un intreccio di racconti che narrano un viaggio nelle montagne del Sahara, fatto da uno specialista di migrazioni animali, che studia le rondini e le aspetta, su una vetta nel cuore del deserto sahariano, tra i nomadi tagil, popolo dalla fiera saggezza. In questo intreccio scattano sottostorie, percorsi secondari, personaggi minori, ma nitidi e affascinanti ed il finale chiude, come in una bottiglia infrangibile, il vortice delle storie. La pluralità dei racconti, dei luoghi, dei personaggi, delle storie, la loro stessa distanza temporale e soprattutto geografica, sono la sostanza stessa di questo libro, fatto tutto di movimenti e linee che si intersecano e si allontanano, unite e animate dalla voglia di capire l'uomo e il suo destino, la sua ferocia e la sua bontà. La scrittura è semplice, limpida, elegante, suggestiva, a tratti un po’ misteriosa ed anche poetica. Lo stile di questo intreccio narrativo è però di un po’ difficile lettura, è come se lo scrittore avesse voluto mettere più libri in un solo libro e il risultato è senza dubbio impegnativo e faticoso, si rischia un po’ di perdersi.
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La tua recensione, a mio avviso, anche se porta ad un giudizio finale differente dal mio, è davvero utile e molto bella. Complimenti.