Dettagli Recensione
Linguaggio straordinario, finale pulp
Il linguaggio di Cappuccio mi ha intrigato immediatamente appena ho preso in mano il libro alla Feltrinelli e ne ho letto due pagine a caso.
Un linguaggio allo stesso tempo poetico ed impressionistico, colto, filosoficamente raffinato, oscillante fra neologismi e parole desuete che intrigano parecchio il lettore mediamente colto (come io penso di essere).
Della trama, che parte da un'idea decisamente geniale, ma si immerge anche nei più profondi sentimenti umani e personali, qui non parlerò perchè va scoperta da soli e vi dirò che fino a tre quarti del libro ne ero assolutamente entusiasta.
L'ultimo quarto mi ha lasciato decisamente interdetto e perplesso.
Il linguaggio, lo sfondo cambia, come cambia Napoli sullo sfondo, e sembra che sia un'altra persona a scrivere.... certamente un effetto voluto perchè uno scrittore capace di scrivere un libro così interessante ed intrigante non può scivolare, ma solo avanzare a piedi fermi, su un terreno un pò pulp di delitti stupri e intrighi.
Appena finito di leggere il libro (rubando parecchie ore al sonno) ho deciso di ricominciare a leggerlo evidenziando quelle parti poetiche e stupende che mi hanno fortemente colpito e, soprattutto, quelle parole spesso inventate, che sole potevano dare il senso vero dell'emozione che Cappuccio voleva trasmettere.
E' un libro che sto consigliando e che consiglierò.