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I fiori del Siam
A volte pensiamo che succeda tutto a noi le sconfitte, le delusioni, le disgrazie.
Nora pensava questo di se stessa e soprattutto non accettava la differenza della sua vita con quella della zia Vivy, a suo dire tutta splendori, gioie e agiatezza. Ma alla morte di Vivy ormai novantenne, seppur controvoglia ritorna in quella casa e scopre che la zia le ha sempre voluto bene e le ha lasciato una lettera con il diario della sua vita. Nora viene così a scoprire l'intensa vita di Vivy, nata nel Siam da Giovanni, un padre italiano con un matrimonio fallito e un figlio alle spalle, architetto del re Naresuen e Pimai, giovane governante che lo ha salvato dall'alcolismo. Viene a scoprire che Vivy è stata educata alla scuola della corte del re e da qui ha inizio la sua tormentata storia d'amore con il principe ereditario Naraj. Amore corrisposto ma taciuto e nascosto, perchè il principe è destinato alla perfida Leh, figlia di un avversario politico e il matrimonio serve a salvare la pace del regno. Ma i due non rinunciano al loro amore e a distanza di anni si ritrovano con una passione sempre nuova suggellata dal simbolico fiore di frangipane. A causa di questo amore Vivy è costretta ad andare via dal suo paese, prima a Parigi, dove diventa architetto, poi a Saigon, dove accetta infine di ricambiare l’affetto di Julio sposandolo, in Brasile al fianco di Julio, di nuovo in Francia, sconfitta dalla morte di Julio e in cerca di un lavoro e infine di ritorno nel Siam. Una vita intensa dedicata ai suoi amori e affetti senza domandarsi mai cosa lei avrebbe voluto farne della sua vita, senza chiedersi mai se il destino avrebbe potuto agire in maniera diversa.
In fondo Vivy vuole lasciare un insegnamento alla nipote, nonostante le sconfitte, le delusioni, le illusioni la vita va vissuta fino in fondo, ma non come ha fatto Carlotta, sorella di Vivy e nonna di Nora, che alla fine la vita l’ha gettata via a causa dei suoi eccessi. Di conseguenza non bisognerebbe mai giudicare la vita degli altri senza conoscerla e capirne le motivazioni.
La vita di Vivy è incastonata negli anni della Seconda Guerra Mondiale, vista dagli occhi di una straniera in Europa, della viaggiatrice e in un posto lontano qual è l’ Oriente, ma con gli strascichi e le conseguenze che questa ha avuto in tutto il mondo e quindi indirettamente anche nella vita di Vivy.
Narrazione intensa e voltapagina, unica pecca la struttura con alcuni errori di battitura e priva di capitoli interni che lascia al lettore l’onere di interrompere il racconto durante la lettura a suo piacimento o necessità.
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Commenti
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splendida recensione.
Ciao,
Amalia