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Recensione "la lunga attesa dell'angelo"
Il romanzo "La lunga attesa dell'angelo" di M. Mazzucco narra la vita di Jacomo Robusti, detto Tintoretto, in prima persona, ricordata dal pittore nei suoi ultimi giorni. Egli dedica la sua intera esistenza alla pittura e perciò trascura la famiglia. Solo con la sua figlia illegittima Marietta si creerà un rapporto profondo ed ella sarà la sua migliore opera. Tintoretto non lascia mai Venezia, la sua patria, e affronta con lei la Controriforma e la peste. Egli è un personaggio ambizioso e anticonformista e per questo la società lo lascia spesso fuori. Cresce Marietta come un pittore, la veste da uomo e lei gli sarà devota fino alla morte, tuttavia, fatta eccezione per Dominico che continuerà il suo lavoro, manderà le altre figlie in monastero e i figli ribelli fuori di casa. La Mazzucco è in grado di ricreare alla perfezione il contesto storico, particolarmente intenso è il periodo della peste dominato da un'atmosfera di disperazione e angoscia che rende il lettore quasi partecipe dei sentimenti dei personaggi. La scrittrice segue nel suo romanzo due generi letterari, la fabula e l'intreccio che contiene flashback, prolessi e flashward. Il racconto si dimostra più fluido nella seconda parte e il linguaggio è quasi sempre adatto alle situazioni e al contesto storico. Questo racconto della Mazzucco è in grado di mostrarci il vero amore per l'arte e la determinazione che ne consegue ma ci invita a tenere sempre in primo piano i rapporti con chi ci è caro.