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La "bruttina stagionata" si emancipa
Qui sembra di essere nella seconda parte de "La bruttina stagionata", il primo libro di Carmen Covito (quello che le ha dato notorietà). Pur trattandosi di un'altra donna - Cettina - le caratteristiche psico-fisiche di questa sono le stesse della precedente: si crede bruttina, ha già alle spalle un matrimonio fallito (il marito se n'è andato con un'altra e l'ha pure cacciata da casa!), pensa di dare fastidio agli altri, e così via con un sacco di masturbazioni mentali.
Decide di darsi una botta di vita e si arruola come fotografa in una spedizione archeologica in Siria.
I personaggi che la circondano sono degnamente fuori di testa rispettando il classico stereotipo dell'archeologo: capricciosi, pronti ad entusiasmarsi e a deprimersi nel giro di pochi secondi, autoreferenziali, megalomani, cospiratori, sospettosi, ecc.
Per una buona metà del libro non succede ASSOLUTAMENTE niente, tant'è che io l'ho abbandonato per un po' di mesi. Forse l'intento della scrittrice era quello di preparare la suspence della seconda parte, ma a mio giudizio l'ha tirata troppo per le lunghe. Poi la svolta nella seconda metà dove i colpi di scena si susseguono l'uno all'altro e allora viene voglia di scoprire come va a finire. Quasi quasi si potrebbe iniziare da metà libro...
Finale a sorpresa con il grande riscatto della bruttina.
Complessivamente un libro leggerino, per niente impegnativo, che va bene se non si ha di meglio da leggere oppure se non si vuole essere emozionalmente troppo coinvolti.
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Andrebbe letto anche soltanto per questo!!! Ci penso.
Ciao Lella!