Dettagli Recensione
Scacco matto, Maurensig!
Un romanzo di una lucidità agghiacciante, come forse deve essere lucida e gelida una partita di scacchi. Nel gioco degli scacchi i giocatori possono rimanere sconosciuti e distanti, possono giocare dietro a un vetro che li faccia rimanere separati, possono essere un umano e una macchina. Non interessa l'espressione del viso, la sofferenza, la gioia della conquista, il dolore della posizione persa. Si punta tutto alla conquista della scacchiera, allo scacco matto finale che decreterà il vincitore.
Ma Maurensing ha commesso un errore madornale. Ha parlato della Shoà, ipotizzando che un uomo chiuso in un campo di concentramento possa ancora avere spazio nella sua testa per il gioco degli scacchi. No. La fame occupa ogni anfratto, ogni pensiero, ogni scintilla di lucidità.
Non è pensabile, non ci sono spazi di azione per chi soffre la fame.