Dettagli Recensione
"Al di là delle cronaca più nera..."-----
Sortino, giovane autore, attraverso il suo "debutto" nel mondo letterario, spalanca le porte ai lettori su un fatto di cronaca nera, indescrivibile nelle sue atrocità.
In che modo i guidici, i giornalisti, gli avvocati difensori e accusatori hanno "guardato," o per meglio dire, "osservato" questo "orrore"? E noi, "gente normale", "semplici ascoltatori"? Abbiamo seguito la notizia al telegiornale sbigottiti : in un piccolo capologuogo di provincia della bassa Austria, si scopre che un uomo, PADRE DI FAMIGLIA, ha tenuto prigioniera la figlia, in un bunker antiatomico, costruito sotto le fondamenta della propria abitazione,per ventiquattro lunghi anni,ricattandola in modo follemente crudele, derubandola di ogni forma della sua umana identità,costringendola ad avere rapporti incestuosi dai quali nasceranno sette figli.
Come spesso accade, quando ci troviamo di fronte ad "un qualcosa" che va al di là della nostra umana comprensione, ce ne siamo pian piano allontanati, con passo felpato, naturalmente, per non essere considerati insensibili, superficiali o meschini.
Non è un' accusa, ciò che sto cercando di esprimere: è la descrizione di una COMPRENSIBILE REAZIONE, nella quale, naturalmente, vi è compresa anche la mia. Affrontando la lettura di questo testo, ho avuto modo di cogliere questi "perchè", e la risposta sta appunto "in ciò" che l'autore, per mezzo di una forza narrativa sorprendente, riesce a farci "conoscere", andando "oltre la cronaca", aiutandoci a "vedere", ponendoci la possibilità di "cercare di afferrare" l'"inafferrabile", l'"inumano".
Eppure, non risponde alle nostre "segretissime" domande servendoci semplicemente le risposte su un "piatto d'argento",al contrario ne analizza insieme a noi i "riflessi", le complessità degli "ingranaggi". Ci "conduce" nel bunker, nel "teatro degli orrori", penetra e ci svela, attraverso pagine di staordinaria limpidezza e delicata poesia,pur sondando il "cuore" di questa "crudele follia" ed analizzandone le atroci conseguenze. Ci invita ad osseravre, a tendere la mano verso l'"inconcepibile".
La vittima viene collocata "in primo piano", protagonista di un palcoscenico terrificante, di fronte al quale noi, semplici spettatori, ci sentiremo stringere in una morsa di sconvolgente stupore, verremo colti dalla medisima sensazione di un lancinante "dolore fisico", penetrando negli abissi più cupi, nei sentieri più perversi, nei meandri più orribili e toruosi della mente umana.
L'autore sembra, in questo modo, offrirle il "dono" che le spetta: i riflettori vengono "puntati" all'interno della mente e dell'animo di Elisabeth.
"A diposizione avvenuta, portò la mano sulla catenina che indossava al collo in un gesto che la rassicurasse, e chiuse tra le dita la piccola gemma che Josepf le aveva regalato tanti annni prima. Il cristallo le rimando la luce intatta, assolotumente chiara del senso che tutto ciò che era stato: persino la morte del piccolo Micheal e il piatto di cenere che aveva lasciato, tutta la solitudine, la povertà, il timore di non riuscire a sopravvivere e poi la paura di andare soli nel mondo, la disperazione e la mancanza di forze erano stati una volta su tutte il bene più grande."
Sortino,in questa sua prima coraggiosissima opera, oltre a svelarsi attraverso una straordinaria bravura dal punto di vista narrativo, mostra una stupefacente maturità psicologica e una commovente sensibilità, di fronte alla quale, il lettore, non potrà far altro che inchinarsi e applaudire con gli occhi colmi di lacrime e ammirazione...
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grazie alla tua bella rece l'ho conosciuto!!!
gracy: leggilo, te lo consiglio VIVAMENTE!!!
Sortino scrive DIVINAMENTE!!!
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sono felice che anche tu abbia apprezzato la profondità narrativa di quest'autore....
io lo colloco tra i migliori libri letti ultimamente!!!