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Oceano-mare: il paradosso dell'esistere
Baricco è uno scrittore unico nel suo genere: immediatamente riconoscibile e per questo, ogni volta che ci si appresta a leggere un suo libro, si deve essere cauti e pazienti. Non tutto è subito chiaro, anzi, l'aspetto più interessante della sua scrittura è il senso di spaesamento che si ravvisa pagina dopo pagina, parola dopo parola. Un mare, quello di questo romanzo, clemente e assassino, benevolo e malvagio, rifugio per amanti e al tempo stesso sordo contenitore di una vita che non è stata vissuta, che aspetta, che attende e che non è mai clemente. Sono questi i caratteri degli stessi protagonisti: uomini e donne stanchi, fiabeschi a tratti, ricchi di sentimento e tutti sono irrimediabilmente legati a oceano-mare: colosso che agita i ricordi, che tormenta il presente che scuote nell'interno. Si è soli nel mare, ci si sente inghiottire dalla sua potenza e il mare, qui nel romanzo,salva e consola, uccide e rigenera e nel suo paradosso costituisce l'unico vero protagonista di tutto il libro che a mio parere è uno dei romanzi migliori che abbia mai letto...(contemporanei ovviamente)