Dettagli Recensione
L'ipocrisia della provincia italiana
Romanzo finalista allo Strega 2011 che ha avuto un battage pubblicitario soprattutto a riguardo della protagonista della storia, una ragazza molto brutta.
Beh sì, il perno della vicenda ruota sicuramente sulle vicissitudini interiori e familiari della protagonista Rebecca, ma io(come al solito ) volevo dare la mia chiave di lettura di questo libro in modo molto personale.
Quello che mi ha colpito di questo romanzo è l'analisi cruda,lucida , a volte elegante e raffinata, altre volte graffiante e spietata, del luogo in cui si svolge la trama del romanzo: cioè la città di Vicenza.
La scrittrice(tra le righe) paragona la città veneta per abitudini e modi di fare dei cittadini non al fiume principale che l'attraversa ossia il Bacchiglione con il suo corso placido tranquillo, bensì...
al Retrone, un corso d'acqua dal fondale limaccioso.
A mio parere molto calzante l'episodio narrato nel libro in cui si narra di una bonifica, sia delle rive che del fondale del Retrone, richiesta a gran voce dai cittadini di Vicenza a causa dei miasmi provenienti dal corso d'acqua in questione. Le draghe oltre ad effettuare la pulizia del luogo, portano alla luce scrigni imputriditi contenenti lettere dal contenuto scottante, riguardanti addirittura missive tra un prelato e la moglie del sindaco, cofanetti con gioielli sempre di proprietà misteriosa, e altre cose di cui liberarsi in fretta..ma venute a galla! In quest'ambiente sopra descritto apparentemente ovattato e placido, nascono, si sviluppano e a volte esplodono situazioni e conflitti incredibili, ma che come vuole la caratteristica del luogo vengono tenuti ferreamente nascosti!
Brava la Veladiano a mio parere a far venire a galla questo: cioè l'ipocrisia di tutta la provincia italiana. La trama fondamentalmente riguarda la storia di una ragazza che fin da bambina si rende conto di essere parecchio diversa(molto brutta) dagli altri e cerca in tutti i modi di non dare ulteriore fastidio, rispetto a quello che già la sua presenza dà(è tremendo pensarla in questo modo). Il romanzo prosegue poi con la descrizione della passione per la musica della protagonista, e delle tante piccole grandi scoperte a livello psicologico e comportamentale che Rebecca fa a riguardo sia dei genitori che dei suoi precettori. Il lettore, a mio parere, resta sconcertato e allo stesso ammaliato dalla tante vicissitudini descritte in questo testo.
Bel testo
x riflettere
(in fondo io la Veladiano la paragono a un Mastronardi o a un Pietro Germi dei giorni nostri,
io così ho percepito i suoi passaggi ideologici)
Saluti