Dettagli Recensione
Ironia, humour e inquietanti intrighi
Il filo del racconto non è sempre semplicissimo da seguire, per il numero considerevole di personaggi e per le “trame oscure” che dirigono dietro le quinte gli avvenimenti. Comunque, come avviene normalmente nei polizieschi, una specie di riassunto viene messo in bocca ad uno dei personaggi (un giornalista che conosce o intuisce i retroscena dei fatti) verso la fine del libro; dal canto suo il protagonista, caporedattore regionale della Tv di Stato, capisce, fiuta, intravede e prevede, ma accortamente tiene per sé le informazioni, non precisandole nemmeno nei suoi pensieri, almeno quelli esplicitati al lettore. La storia è inquietante, se davvero lo spaccato che offre delle interconnessioni fra giornalismo, politica, magistratura, mafia e quant’altro corrisponde alla realtà. Ed è inquietante pensare che a farla franca è chi si adegua alla situazione, come fa il protagonista, che è simpatico e “perbene”, ma non è affatto una persona cristallina e ammirevole. Il tutto viene raccontato prevalentemente sotto forma di dialoghi (un ambito nel quale Camilleri sa eccellere), simili in certi casi ad intercettazioni ambientali. Gradevole nel complesso, come è normale per i romanzi di Camilleri, ricchi di ironia, humour e intrighi.