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Cattiveria
Questo libro è cattivo. Non cattivo perchè è mal scritto, anzi, chi apprezza lo stile troverà che le parole scorrono a meraviglia e si incastrano l'una dietro l'altra perfettamente come pezzi di puzzle.
Il libro è cattivo perchè pare che prenda ogni personaggio e lo torturi, senza lasciare indenne nessuno.
I due protagonisti, entrambi reduci di traumi infantili, adolscenze sofferte e dubbie età adulte, sono quelli che soffrono più di tutti. I personaggi secondari, quelli che ruotano attorno a loro, vengono afflitti da più o meno gravi situazioni dolorose.
Il ragazzo innamorato non ricambiato dal protagonista.
L'amica serpe della protagonista, bellissima e vuota, insoddisfatta e gratuitamente crudele.
I genitori del protagonista, inquietati dal loro stesso figlio.
Il marito della protagonista, intrappolato in un matrimonio che desiderava diverso.
Leggendo il libro, mi sono sentita affascinata dalla scorrevole semplicità delle descrizioni ma afflitta dal ciclo di dolore che ogni personaggio attraversava.
Un barlume di speranza si avverte nel finale aperto, che comunque lascia un senso di delusione per le azioni inconcludenti che i due personaggi principali compiono.
E' un libro cattivo ma non un brutto libro. L'ho trovato frustrante ma non noioso; triste ma non disgustoso.
Una lettura che può benissimo essere portata a termine senza il avvertire il bisogno di gettare il libro nel fuoco.
Certo, se qualcuno è alla ricerca di un lieto fine classico, farebbe meglio a puntare altrove la propria attenzione.
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Commenti
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Bella recensione , brava!
Se ne parla tanto che uno si sente quasi in dovere di leggerlo !
Se lo trovi però prendilo in biblioteca così almeno non rimpiangerai i soldi spesi per l'acquisto ;).
Non ho letto il libro, e non posso aggiungere nulla; ma un giudizio così chiaro in questa piccola distinzione è davvero… esemplare.
OK.
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