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Meterra
Nella mia furiosa ricerca di qualcosa di nuovo e originale nel campo del Fantasy, sono inciampato in questo libro, che subito ha attratto la mia attenzione. Per due motivi.
Primo, è ambientato a Genova, la mia città...e già questo mi ha fatto venire l'acquolina.
Secondo, apro il libro a caso e mi imbatto in un incipit del genere:
"Genova d'ottobre odora di petrolio.
Una brezza fredda e pesante risaliva dal mare incuneandosi tra i vicoli. Giorno dopo giorno l'insediarsi dell'autunno si faceva più prepotente e anche la gente, per strada, cominciava la rituale trasformazione dei tessuti da indossare.
Come ogni sera la città vecchia chiudeva i battenti all'ora in cui nessun turista, neppure il più incosciente, si sarebbe azzardato ad affrontare il dedalo dai muri scrostati e dal forte sentore di urina del quartiere delle Tre canoniche."
E subito, io, esule per motivi lavorativi, mi sono ritrovato come d'incanto rituffato nei caruggi del centro storico di Genova, teatro delle mie scorribande giovanili; calato in quei colori, in quegli odori, anche sgradevoli magari, ma che hanno fanno da cornice a un periodo molto felice della mia vita.
Mi pareva di risentire le urla dei pescivendoli di Sottoripa, le risate degli ambulanti di Piazza Banchi, di vedere le occhiate lascive delle "signorine" di via dei Macelli che tanto hanno turbato le mie notti giovanili.
L'autore non è autoctono, ma ha avuto il merito sicuramente di documentarsi su cosa significhi la vita nei vicoli di Genova, e poi di passarci almeno qualche periodo.
Il libro narra le avventure di Mimì Maresco, a cavallo tra due mondi, Meterra, sua terra natale e Genova appunto, sua patria forzata.
E lo fa con una delicatezza e un "savoir écrire" che mi ha francamente stupito. Poteva cedere molto facilmente alla tentazione di copincollare dai classici quando per esempio descrive alcuni abitanti o luoghi di Meterra, invece riesce a collocare sempre un elemento originale (cito una per tutte l'incredibile partita a biglie fatta dalla protagonista nella locanda equivocissima di Sciallanica).
Mi è dispiaciuto doverlo finire. Avrei voluto che andasse avanti all'infinito, tanto non riuscivo a staccarmi da queste pagine.
Un plauso all'autore che d'ora in poi terrò sicuramente d'occhio.
Assai consigliato.
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Commenti
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"Sinistramente interessante"...bella definizione Faye..calzante..
Mi manca parecchio Genova nei miei lunghi periodi di esilio..
e quando ci torno è sempre come rituffarmi in un abbraccio profumato e chiassoso...
rece molto sentita, toccante...***
Ce ne fossero...;)
Se mai organizzerò una trasferta a Genova dovrai farmi da anfitrione!!
Complimentoni!!
Un saluto
in realta' lavoro all'ente del turismo genovese...ora posso confessarvelo...
hahahahaha!
scherzi a parte mi ha colpito molto come l'autore sia riuscito a penetrare l'anima del centro storico di genova...
l'ha descritto come avrei potuto fare io dopo 25 anni vissuti li'dentro: cupo, crudo e magico..
a proposito... il titolo...meterra... non e' altro che l'italianizzazione del genovese "mae taera" cioe' ..... la mia terra..
bello no?
baci
alle mie recensioni non rispondono mai gli autori :((
bravo Andrea, ha fatto piacere a me leggere il tuo commento, immagino a piero ;)
Non so cosa dire..
:))
Spero davvero che tu venga a Genova per la presentazione di un libro. Se potrò sarò sicuramente a vederti e magari mi farò riconoscere. Ci faremo un giro per i vicoli...
Un abbraccio sincero e ti rinnovo i miei complimenti!
A presto!
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lo leggerò sicuramente e penserò a te e a Genova e alle volte che ci sono stata e l'ho trovata così sgradevole.... ma anche sinistramente interessante! ;)
(non è una critica eh, so che interpreterai nel corretto modo!) ;)