Dettagli Recensione
Stabat Mater.
"Questo mi è stato dato in sorte, essere figlia del niente."
Un libro veramente bello...mi è piaciuto per il senso di dolore che trasmette. Quanto può soffrire una figlia/o per l'abbandono subito da piccolo, perchè una madre sceglie di lasciarti nella nicchia dell'Ospitale? perchè non ti vuole crescere? portare con sè? amare?
Un dolore profondo che non ti lascia mai, di giorno di notte, mille pensieri nella mente, mille domande alle quale non sai darti risposta!
La musica è l'unica compagna in quella vita lontana dal mondo, un mondo che le suore non fanno vivere a Cecilia fino a quando lei non sceglie il proprio destino!
Un libro scritto in maniera particolare, pieno di riflessioni, sogni, visioni, meditazioni dove una ragazza alla fine grazie alla musica, al suo maestro Don Antonio Vivaldi esce da quel mondo di clausura e sceglie di vivere la propria vita, finalmente a modo suo con tutti i rischi e i pericoli, ma libera e magari trovando anche la felicità!
"Signora Madre, scrivendovi non ho fatto altro che parlare con un fantasma. Ho cercato di ridare forma a una persona che non di deve essere nella mia vita, che non ci può essere, che mi ha rinnegato, che mi ha fatto intendere chiaramente che io per lei non esisto. Scrivendovi ho toccato con mano che io non sono nient'altro che un fantasma."