Dettagli Recensione
Commento
Una cena al ristorante per Gaetano e Delia per cercare di sbrigare civilmente alcune formalità burocratiche quanto dolorose in una coppia che non c'è più; a chi i bambini per la fine settimana, l'assegno mensile... E la serata, essere di fronte l'uno all'altra riporta inevitabilmente indietro, ai tanti momenti felici, ma anche alle bassezze, le incomprensioni, ai ma perché è finita, non eravamo speciali, diversi da tutti?
Un amore che finisce, la consapevolezza che è finito, devasta, distrugge anche l'amor proprio. Il senso di fallimento della propria vita, i sensi di colpa verso il partner ed i bambini sono macigni pesantissimi, che tolgono il respiro, chiudono lo stomaco e l'unico sentimento forte che riesce ad uscire è la rabbia che si trasforma perfino in odio. Un odio che fino a poco tempo prima era amore, passione e quindi pure più crudele, pericoloso. Ma c'è uno spiraglio per tornare ad essere felici? Quella vita era bella, era lì, era la nostra. Ma c'è qualcun altro, un ladro, che è entrato a vivere la felicità che era la mia? La solitudine porta alla deriva, agli sbagli. Avevamo bisogno di un aiuto da qualcuno, ne abbiamo bisogno ora, sempre. Nessuno si salva da solo. Mai un titolo mi è sembrato più indicato di questo.
Margaret Mazzantini è una maestra nel descrivere gli stati d'animo di due che si ritrovano, ancora giovani, ma non troppo, a dover già tirare le somme di una vita, ad ammettere che hanno fallito nella cosa che credevano di saper far meglio; amarsi. Amarsi con la convinzione di farlo per sempre, senza mai tradirsi. E' il primo libro della Mazzantini che leggo e qundi non posso fare confronti con i precedenti, non ho pregiudizi e non avevo aspettative; mi è piaciuto molto, mi ha colpito, toccato qualche nervo scoperto, messo al tappeto e fatto rialzare. Nessuno si salva da solo è un romanzo, doloroso, che fa male, con personaggi veri, sembra di conoscerli. Uno stile, secco, concreto, molto volgare al punto, all'inizio, di dar quasi fastidio, salvo poi accorgerti con lo scorrere delle pagine che forse è proprio quella la lingua da usare. Lo consiglio vivamente.
“....chissà quanti anni resteranno in vita ancora, lontano l'uno dall'altra. Anche loro un giorno forse saranno come quei vecchi nel tavolo accanto. Quando i figli cresceranno. Quanto bisognerà aspettare? Si rivedranno per una festa di laurea. Allora saranno fragili dorsi attaccati alla voce del figlio che ha imparato a parlare nel mondo al posto loro, meglio di loro. Si abbracceranno leggermente commossi. Quel giorno, finalmente, avranno dimenticato l'odore dell'intimità e l'odio. Non ricorderanno niente di quel corpo davanti al loro. Avranno stabilito nuove intimità, nuove rabbie. Si passeranno accanto bonariamente come carne ripulita dalla tragedia dell'amore. Nessuna tensione, nessun attrito, nessuna scossa dolorosa.”
Indicazioni utili
Commenti
21 risultati - visualizzati 1 - 10 | 1 2 3 |
Ordina
|
Della Mazzantini ho letto non ti muovere (se vuoi trovi la mia recensione) e te lo consiglio vivamente. E' molto molto bello e lo stile è simile a quello descritto da te " Uno stile, secco, concreto, molto volgare al punto, all'inizio, di dar quasi fastidio, salvo poi accorgerti con lo scorrere delle pagine che forse è proprio quella la lingua da usare."
Potrebbe essere uno dei prossimi romanzi che leggerò!
Andrea naturalmente lo consiglio anche a te che sei a digiuno di Mazzantini.
Complimenti Stefano!
Ciao,
Amalia
Bella recensione , tocca il cuore, esattamente come il libro.
Questo si che è un grande ritorno Stefano.
ma devo smetterla di rileggerla...
non mi fa bene..
:))
21 risultati - visualizzati 1 - 10 | 1 2 3 |