Dettagli Recensione
Dio è morto
Possiamo semplificare il romanzetto come la storia di una religione perduta e, quindi, di un'innocenza perduta, sulla scia di Rosetta (La Ciociara). Agostino viveva un'infanzia tranquilla, devoto alla madre (Dio), senza troppi dubbi e riconoscente sin dalla prima presa di coscienza. Poi arrivò il fattaccio e la madre, da genitrice, si scopre donna: Agostino capisce che il suo Dio non è il Dio di tutti ma, anzi, che Dio stesso è a sua volta assoggettato da altre divinità (gli uomini di carisma). Il crack di Rosetta fu lo stupro fisico (la guerra), Agostino subisce uno stupro di spirito; così come Rosetta diventerà (per breve) una ragazza dissoluta e disincantata, Agostino tenterà di toccare il fondo della sozzura della condizione umana, di essere viventi senza Dio, tentando di sperimentare quel sesso che ha ucciso il suo Dio, rendendola donna. In altre parole: è un romanzo di formazione, di passaggio dall'infanzia all'adolescenza attraverso la scoperta del sesso.