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Colomba
Al lettore che saprà superare lo scoglio delle prime pagine e immergersi in una narrazione divisa su due piani temporali, questo romanzo regalerà una storia commovente e profonda, tratteggiata dalla penna di una grande artista, quale Dacia Maraini.
E' la storia di una famiglia abruzzese, le cui donne, per svariate generazioni, sono accomunate dal medesimo destino,ossia mettere alla luce dei figli e doverli allevare da sole, prive dell'aiuto dei rispettivi compagni per scelta o per abbandono.
La potenza narrativa dell'autrice esplode quando tratta il tema femminile, riuscendo ad infondere un'anima alle sue protagoniste, sviscerandone i sentimenti, le paure, le aspettative e le delusioni; inoltre delineandole sempre come persone forti che, pur vivendo situazioni di disagio e sofferenza, reagiscono e lottano, mantenendo un ruolo attivo, non abbandonandosi mai all'inerzia e alla passività. Donne cui il destino non arride, ma che affrontano la vita con dignità per se stesse e per i figli a cui sentono di dover garantire un futuro migliore di quello toccato loro in sorte.
Il racconto è supportato da un'ottima ricostruzione storica e sociale dell'ultimo secolo, fotografando le condizioni di vita sia delle città sia di contesti più isolati e arretrati come quelli delle zone di montagna del territorio abruzzese, le consuetudini familiari e il ruolo delle donne. A proposito di quest'ultimo, il messaggio dell'autrice è che, anche se passano gli anni, si succedono le generazioni e mutano le condizioni sociali, le protagoniste vivono situazioni simili e affrontano problemi quasi atavici, insiti nel genere “donna” cui appartengono.
Fa da contraltare alla dedizione e allo spirito di sacrificio della donna, la creazione di personaggi maschili infuocati da fugaci passioni e meno disponibili ad assumersi responsabilità di tipo familiare ed un contesto sociale pronto a giudicare e condannare, senza offrire comprensione e supporto a queste madri sole.
E' un romanzo di buon contenuto,in grado di coinvolgere il lettore grazie ad un estremo realismo narrativo e ad una certa essenzialità nel cogliere le emozioni dei protagonisti, senza cadere in sentimentalismi eccessivi; unico elemento che potrebbe rallentare la lettura, è l'utilizzo frequente del dialetto marsicano, anche se ben dosato all'interno dei dialoghi e strettamente funzionale per plasmare i personaggi in maniera veritiera e incisiva.
Sicuramente un'ottima lettura, che facendoci viaggiare sul doppio binario del passato e del presente, ci permette di cogliere una ovvia evoluzione dei costumi e al contempo problematiche familiari che si perpetuano nel tempo e che neppure la modernità riesce a scalfire.
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ancora una volta emerge la finezza che caratterizza le tue opinioni. Brava!