Dettagli Recensione
Un bel libro
Non si tratta di un romanzo, ma di una piéce teatrale molto semplificata o - se volete - di un lungo soliloquio interrotto a tratti da alcune voci maschili che arrivano dal passato della protagonista, che si risveglia in un letto di ospedale dopo un’operazione, e, ancora sotto l’effetto dell’anestesia, vede popolarsi la stanza della presenza degli uomini che ha amato nel corso della vita.
Si avvicina ai sessant’anni ed è ora di bilanci.
È anche ora di riordinare i ricordi e cercare di riconoscere se stessa sulla base dei sentimenti, delle gioie e dei dolori che ha vissuto.
Uno scavo quasi feroce nella propria affettività ed una lettura spietata dei rapporti con l’altro sesso, priva di accomodamenti consolatori.
Una figura, nelle ultime pagine, porta la pace o almeno la comprensione: il “corifeo” (così è definito) contribuirà a cambiare il punto di vista della protagonista con l’apporto di immagini chiarificatrici dimenticate e perse nel tempo.
È un libro godibile e di facile lettura. La protagonista resta nella memoria come una sorella o un'amica cara con cui abbiamo condiviso delusioni e speranze.
"Perché, tu non lo sapevi? Perché chi non è amato non lo sa? Non lo sente? Non la vede la stratigrafia di motivi che mantengono il rapporto che da solo, di sua essenza, non reggerebbe mai? Due le cose: o non lo sapevi, e allora povero scemo tu. O lo sapevi e ti sei distratto. Per amore, è probabile che per amore non hai voluto vedere."
Indicazioni utili
Commenti
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Ordina
|
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |