Dettagli Recensione
Ascoltate i vecchi!
Ho dei ricordi meravigliosi legati al nonno,quando nella panca fuori casa sua,nelle tiepide e ventilate serate estive,mi raccontava di quando era “giovine”,di com’era quel tempo,e io l’ascoltavo come se mi narrasse favole di un’epoca remota. Questo fa Salvador,rivive la sua gioventù,dell’Italia rurale appena uscita dalla guerra,con un lessico confidenziale,senza fronzoli,rustico,proprio come il nonno,per rispolverare dei valori che forse inesorabilmente stiamo sempre più perdendo. Quando l’Italia era povera era però ricca di valori,la solidarietà vista come materia prima per la sopravvivenza della comunità,l’assenza dell’ipocrisia e dell’egoismo,la felicità arrivava da cose semplici,come la mamma che ti chiama “stella”dopo aver temuto una ramanzina ,oppure essere riusciti a far felice qualcun altro,”nel quale il rattoppo era virtù,e l’esibizione della ricchezza stoltezza”.A quel tempo si viveva la realtà con i sensi,l’odore del fieno,del letame,i geloni,il metabolismo stagionale,l’aria,il vento,i rapporti umani,l’amicizia era guidata dallo star bene assieme,non dall’aspetto o da cosa si possedeva,ci si divertiva con i bagni al fiume,raccontarsi storie nel tepore delle stalle,cose semplici,genuine. Il rispetto,incondizionato per i più anziani,per il vicinato,per il prossimo,il rispetto delle regole più per amore della comunità che per costrizione,le donne viste come pilastro portante della famiglia,della casa,e dell’educazione. Questo mondo non era perfetto,mancava quello che c’è oggi,il benessere,ma oggi si è perso quello che di buono c’era allora. Unica pecca di questo libro,il titolo,se avete dei conoscenti sulla settantina,domandate com’era quando loro erano giovani,non solo in Friuli,ma in un’Italia che oggi non c’è più,ma vive limpida nei nostalgici ricordi dei nostri nonni,quei cari amati vecchi che avrebbero la chiave della felicità,in questo mondo sempre più frenetico e individualista.
Indicazioni utili
Commenti
13 risultati - visualizzati 1 - 10 | 1 2 |
Ordina
|
Ma si, fa tenerezza quello che ha scritto Marcello! :)))
i valori che gli anziani ci hanno tramesso sono PREZIOSI!!!
io ho avuto l'enerme foruna non solo di conoscere i miei nonni ma di vivere sotto il loro stesso tetto fino a 17 anni,in seguito abbiamo sempre comunque vissuto vicini...ho visto morire entrambi e ...questo mi rende ORGOGLIOSA...l'aver accompagnato loro verso "l'altro cammino" è stata una sofferenza immensa...MA ERA MIO DOVERE!!!come lo era ascoltare per la milionesima volta i racconti di guera,la povertà di mia nonna,l'incontro con mio nonno,avvenuto perchè faveda "da serva" (si esprimava cosi) al fratello,mia nonna era donna molto intelligente, orgogliosa,forte,non aveva certo un carattere facile,questo mi permetto di dirlo anche dopo la sua morte,ma i suoi valori e suoi ideali erano ben saldi,inrollabili e ...un cuore d'oro..specialmente con i deboli,mio nonno era più mite,non si arrabbiava mai...intelligente,colto,buono,dolcissimo...era atato un partigiano
si leggeva un'immensa sofferenza dentro du lui quando raccontava dei 10 anni di prigionia in Africa ma...nel fondo dei suoi occhi c'era l'orgoglio di aver servito con Onore la sua Patria...
scusate se mi sono dilugata...volevo solo scrivere due frasi..poi...
Grazie Marcello!
Buona Pasqua
un abbraccio
Giò
13 risultati - visualizzati 1 - 10 | 1 2 |
e là parte mia nonna tanto da non fermarla più... E si arrabbia se poco poco sbatti le palpebre oppure volti di 3,5° la testa, perchè devi ascoltare a "nonna tua"! ahahahahah
Ottima recensione, come sempre.. :)))