Dettagli Recensione
L'enciclopedia dell'Occultismo
Un’impresa titanica,finire questo romanzo,resistere,persistere,non demordere,riuscire ad intravedere la luce in fondo al tunnel,non è facile,ma estremamente gratificante. Questo non è un’opera convenzionale,la vicenda non si sviluppa in maniera lineare in termini di tempo,spazio,azione,ricerca introspettiva. Il Pendolo è una viaggio difficoltoso,Eco ci mette una montagna di nozioni,documenti,una conoscenza che abbraccia complessivamente tutta la storia conosciuta e occulta dei cavalieri Templari e di tutto ciò che ne deriverà,l’ermetismo,le logge massoniche,il misticismo,i culti pagani,il simbolismo,la ricerca del Graal ,i riti iniziatici,ecc. ecc. tutto a dimostrare :”Qual è l’influenza nascosta che agisce attraverso la stampa,dietro a tutti i movimenti sovversivi che ci circondano?Ci sono poteri diversi all’opera?O c’è un solo potere,un gruppo che dirige tutti gli altri,la cerchia dei veri iniziati?”.Casaubon,l’io narrante,alter ego dell’autore,è un giovane studioso di storia templare che casualmente ,coadiuvato da Bembo e Diotallevi,si ritrova e viene coinvolto in una ricerca serrata e convulsiva che arriverà a permeare gran parte della sua vita alla ricerca del “Piano”,questa diventerà il sua scopo, il suo oblio, la sua droga e, attraverso di lui il buon Eco, ci propone un’ipotesi verosimile,ampiamente documentata,che i templari non siano scomparsi in quella celebre notte del 1314,con il rogo di De Molay,tutt’altro,ma che in qualche modo abbiano in seguito manovrato i fili della storia occidentale,dal rinascimento all’olocausto,fino ad oggi alla ricerca della “rivelazione finale”,la civiltà marionetta di un’oscura cerchia di folli dissennati che manovrano i fili del destino dei popoli.Casaubon scoprirà lui solo,alla fine la vera "rivelazione finale". Il ritmo è a tratti incalzante,talvolta stagna,a volte si ha la sensazione di essere dentro un film di Kubrik ,a volte si perde il confine tra la realtà e il sogno(o incubo),a tratti si è presi dalla voglia di mollare tutto sommersi da una grandinata di informazioni,ma si continua avendo la sensazione che ci aspetta un finale che tutto giustifica,e abbiate fede esso arriverà. Per apprezzare Eco bisogna saper soffrire,non bisogna mai distrarsi,mantenere salda la concentrazione, la scrittura e i contenuti delle sue opere,e in particolare questa,sono una sana ,coinvolgente,proteica e spossante droga celebrale.
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Commenti
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Il libro in questione non l'ho ancora letto,ma ho capito che bisogna essere tenaci per affrontarlo...
appena ho l'occasione lo leggo!
Ciao
bellissimo!
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Io l'ho iniziato due volte ma proprio non sono riuscita a finirlo e mi dispiace, lo prendevo, dizionario alla mano (alcune parole mi era proprio sconosciute) ma poi mollavo. Complimenti per la tenacia, credo sia un libro che merita e arricchisce molto.
Presto riproverò a prendere in mano Eco con "il cimitero di Praga" ti saprò dire.