Dettagli Recensione
Piccolo bijou
Leggere "Novecento" sotto le note di Giovanni Allevi è quasi doveroso. Il rischio di scrivere di un genio della musica è quello di non trovare nessuno che possa rendere concreto quel mito. Io, però, mi affido piacevolmente a Giovanni Allevi. Lui è il mio Novecento.
Bizzarro e puro come il personaggio di G. Allevi, Novecento ha 32 anni. I suoi anni sono finiti, come gli 88 tasti del suo pianoforte, che fa danzare a suon di ragtime. Mi son ritrovata quasi a percepire quel tocco delicato che sembrava provenire dai muri della mia nuova cameretta.
32 anni. 88 tasti. Questa è geometria. Perchè noi abbiamo bisogno di sapere che ogni cosa ha un limite; Novecento ne ha bisogno. L'infinito, la vita degli uomini 'normali' gli fa paura. Ed è per questo che decide di non lasciare mai il Virginian: la sua casa, la sua vita.
Non vuole scendere a compromesso con la realtà, perchè fa troppa paura, e decide di restare fino alla fine con i suoi sogni, le illusioni, le speranze.. tutto ciò che egli riesce ad evocare attraverso quegli 88 tasti di pianoforte.
Il merito di Baricco è stato, forse, quello di aver creato una storia pura e delicata con parole struggenti e a volte leggermente volgari. Suona come una contraddizione che, a parole non la si riesce a spigare, perchè bisogna leggere il monologo per comprendere.
Novecento... lo ricorderò come la delicatezza in persona, la passione, la poesia, la purezza..
Novecento e i suoi 88 tasti di pianoforte.
Chi l'ha detto che il pianoforte di Dio ha tasti infiniti? Forse ne ha proprio 88.
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Commenti
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Il meglio di baricco senza dubbio!
Ne sono particolarmente legata! :)
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