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..si può lavare in lavatrice
Settanta acrilico trenta lana va maneggiato con cautela, lavare a mano e non in lavatrice, è alto il rischio di infeltrimento. Ecco cosa succede a chi legge questo libro d'esordio, si passa dalla lana cotta alla lana acrilica ancora più spigolosa della carta vetrata, capace di suscitare la più prurigisosa orticaria, proprio come fa Amelie Nothomb o più dolcemente Banana Yoshimoto. Viola Di Grado è al suo esordio e lo fa con uno stile ricercato, moderno, decodificabile e ridondante come tanti ideogrammi cinesi, capaci di lasciarti indifferente o di trascinarti vertiginosamente, senza chiederti il permesso nel "buco" più profondo dell'angoscia di Camelia, la protagonista, “[…] La faccia scavata l’ho presa da mia nonna, la felicità invece l’ho presa dalla sabbia. L’ho presa con violenza, tirandola su come una carota, con tutta la radice, perché amavo fare le buche. Infatti ho le mani infilate nella sabbia, fino all’avambraccio, e c’è sabbia pure sulle mie gambe.”
Sullo sfondo Christopher Road molto grigia, cupa, senza tempo e senza le stagioni, Camelia si cuce addosso ritagli di stoffa per meglio elaborare un lutto cercando di vivere seguendo una filosofia tutta sua che passa di sbieco dallo Zen a quella Escatologica, percorrendo un precipizio che la porterà alla follia tanto mentale quanto letteraria.
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Commenti
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Se hai altri consigli.. :)
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mi hai incuriosito!;;)))