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Intenso ma...
“- Vuoi un po’ di vino?
Lei muove appena il mento, un gesto vago, infastidito. Assente.”
È così che prende il via la cena di Delia e Gaetano, con quel gesto vago e di fastidio; con quell’assenza dal tavolo in cui li hanno strizzati, in mezzo al bordello, e da quell’amore che li ha già consumati, vissuti.
Una cena lunga il tempo di un amore andato, un amore che è stato intenso e quotidiano e che si racconta tra le ordinazioni alla cameriera dalle carni fresche e disinvolte, svolazzanti e nitide a dispetto della pesentazza e dell’intensità dei ricordi silenziosi della coppia, che si susseguono e che emozionano così come solo sa emozionare quel sentire forte dell’anima senza quasi la mediazione di un narratore.
Spogliati da ogni tentativo di giustificarsi ancora, nudi come solo nudi si può essere quando il dolore ha scorticato fino all’ultimo velo di apparenza e vana illusione, Delia e Gaetano si lanciano taciti e intensi flash back interiori della loro vita insieme, della passione che li ha accesi, della speranza di raggiungere un futuro da condividere che non arriverà, del desiderio imperante di essere oltre le convenzioni eppure migliori, del trasporto indicibile e insieme della difficoltà di essere genitori.
Errori e paure, sogni e disullusione, quotidianità e idealizzazione del vero: tutto giunge al lettore senza l’ausilio di una vera e propria trama ma grazie alla forza ed alla veemenza di uno stile introspettivo sensibile e profondo.
E forse quello che manca alla narrazione non è propriamente una trama quanto piuttosto il congiungimento dei ponti che la scrittrice costruisce di pagina in pagina ma che non trovano sbocchi, smorzati, oserei dire, dall’attribuzione di un significato un po’ troppo “scontato” al ruolo incarnato dalla figura dei vecchi del tavolo accanto, leggiadri e apparentemente in pace con loro stessi e con l’amore che li unisce, quasi si trattasse di una chiave di lettura non del tutto riuscita che lascia un senso di vuoto, come di sospeso nell’interpretazione della storia stessa.
Come si è già detto, un libro da leggere e da assoparare unicamente per le forti emozioni e per la danza di sentimenti controstanti in grado di suscitare in ognuno. Chi cerca la Mazzantini di “Venuto al Mondo”, con la sua trama complessa e ben intrecciata e la miriade di temi affrontati, ne rimarrà purtroppo deluso.
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Commenti
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magari in privato ti commento cosa ne penso del finale...sono curiosa di confrontarmi con te che hai pure tanto apprezzato il libro...
ciao!
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