Dettagli Recensione
Peccato però...
Libro decisamente difficile da giudicare, non è un romanzo vero e proprio non essendoci personaggi , sembra più un saggio .
Il tema è di grande attualità e portato agli estremi da Corona, improvvisamente un giorno finiscono tutti gli idrocarburi (petrolio, gas...) ed il mondo si ferma ai piedi di quello che sarà il peggior inverno del mondo civilizzato.
Già qui ho qualche perplessità : troppo improvvisa la fine, la nostra civiltà supertecnologica non si era accorta di nulla e non aveva iniziato a produrre energie alternative ? Mah ...stupidi magari si , ma così tanto?.
Poi inizia un inno alla natura, alla campagna , al lavorare con le mani , al recupero di quella manualità e di quelle conoscenze antiche che avevano fatto campare i nostri nonni e che il progresso ha messo in un angolo.
Gli uomini sembrano mettere da parte contrasti ed egoismi e collaborano come mai era accaduto prima , come se il non avere più nulla rendesse le persone migliori (concetto ribadito fino alla noia nel libro), la fine del petrolio diventa una sorta di diluvio universale sui nostri cuori inariditi.
Questa parte è decisamente molto bella e lo stile di Corona diretto ed affabulante, ho qualche perplessità sul fatto che la fine del petrolio sembri portare con se la fine di ogni conoscenza relativa al progresso, si passa dagli antibiotici alle erbe della nonna , dagli aerei alle proprie gambe, in mezzo...nulla? Mi sembra un pò forzato...
Corona ripete gli stessi concetti da angolazioni diverse a costo di diventare ripetitivo, riduce le differenze tra esseri umani a quelle tra ricchi o potenti e poveri, tra prima e dopo la catastrofe, dimenticandosi di tutte le sfumature che costituiscono l'animo di una persona.
Si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa con una descrizione al vetriolo della figura del critico letterario.
Va via come un treno in corsa fino al colpo di coda finale, all'ennesimo monito: una volta recuperata un parvenza di vita l'uomo tornerà alle sue debolezze, al potere e all'accumulo di risorse come unico scopo.
Messaggio vero e sconcertante sia per quanto riguarda lo stato della nostra terra che relativamente al nostro animo, all'egoismo e ai falsi valori dell'uomo moderno. Però peccato... perchè Corona ha uno stile non da poco , vero, diretto, ironico ; se avesse sviluppato l'idea in un romanzo , approfondendola di più , avrebbe scritto un capolavoro.
Invece si è limitato a raccontarci il mondo nel suo passaggio da nero a bianco e si è dimenticato i colori e le loro sfumature sia nella descrizione del mondo che dell'umanità che lo popola e questo libro rimane solo un bellissimo sfogo ed un monito a noi stessi, abbiamo imboccato la strada sbagliata dentro e fuori di noi , siamo "sbagliati dentro" e non possiamo cosi rispettare gli altri e il mondo in cui viviamo perchè abbiamo confuso i veri valori con ciò che ci piace. Il messaggio è da 10.
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