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Cinquanta un'età magica
Siamo a Sant’Agata dei Goti un borgo medievale stupendo nel beneventano,
nel 1300 Roberto D’Angiò lo donò come il diadema più prezioso della sua corona
alla famiglia nobile dei De Goth ed ancora oggi questo gioiello d’architettura
normanna risplende incastonato fra i fiumi Martorano e Riello che lo stringono in un liquido abbraccio. A Sant’Agata vive la protagonista del romanzo, una cinquantenne,
che la mattina del suo compleanno è assalita dai fantasmi del passato.
Ricorda la madre, giovane promessa della canzone napoletana, i cui sogni si spensero
fra le braccia di un fascinoso cantante che le regalò i momenti più belli della sua vita, prima di lasciarla sola con una bambina. Ricorda la sua infanzia senza padre ma
con un nonno meraviglioso fino poi agli anni universitari a Napoli dove all’ingresso della Facoltà di Matematica incontrò l’uomo della sua vita, un giovane pittore
spiantato. L’amore però, come la vita ci insegna, ci pone spesso di fronte a dei dilemmi. La cinquantenne ricorda che allora fu posta davanti alla scelta di partire per
Parigi col suo giovane pittore per coltivare insieme a lui il sogno di diventare un nuovo Chagall, Matisse…o rimanere con i piedi ben piantati per terra, lasciarsi convincere dai postulati e dai teoremi di un giovane assistente con meno sogni e più certezze. La storia di questa donna è la storia di tutti quelli che cercano nella vita la risposta ai dubbi nelle cose concrete ,ma il prodotto di un’operazione matematica per quanto giusto manca del sale della vita:la poesia, la melodia di un canto, o no?
di Luigi De Rosa