Dettagli Recensione
Come Dio Comanda
Un periscopio dell’anima puntato su un quartetto simbolo del degrado social-provinciale. Questo Ammaniti deve aver molto amato il Riccetto di Pasolini come pure la buonanima di Bukowski, perché in Come Dio Comanda il periscopio è gestito sapientemente con occhio clinico ma mai cinico: lontano da logiche morali (ecco perché ricorda Compagni di Sbronze) indaga sulle cause e concause di destini irreversibilmente lesi. Così il violento e alcolizzato Rino Zegna ama suo figlio, di un amore incondizionato e ne è ricambiato con l’intensità che solo la solitudine dei disperati solleva; e Danilo ama sua moglie e l’idea di redenzione ad una nuova vita a costo della vita stessa e il “mostro” Quattro Formaggi ama Fabiana e l’idea di un amore tutto suo, fino ad ucciderla. Amori imperfetti e bastardi, dettati da un destino superiore, un “Dio superiore”. Non è una società da mulino bianco questa provincia di Ammaniti né la sede di una sunshine family. Sporcizia, violenza, disoccupazione, ostinata sopravvivenza. Eppure, come già ci aveva insegnato Pasolini, c’è poesia – ed ancor più sublime – negli emarginati, nei diversi, nei peccatori, nei reietti e c’è perdono ... anche per gli assassini.
Da leggere.
Indicazioni utili
Ragazzi di Vita di Pasolini