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La battuta perfetta
 
La battuta perfetta 2011-01-18 08:24:55 Stefp
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Stefp Opinione inserita da Stefp    18 Gennaio, 2011
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La battuta perfetta

Canio Spinato, protagonista di questo libro, ci narra, con un lungo monologo diretto prima al padre e poi al figlio, la sua storia ed anche la storia della televisione italiana degli ultimi cinquanta anni con la quale la sua vita si intreccia.
Il padre, Filippo Spinato, colto, si ciba di classici, serio e sempre compìto, moralista che sconfina nel bacchettone, entra in Rai negli anni '60 con l'aiuto di un Monsignore e la tessera della Dc e intende la televisione come un formidabile progetto educativo. Canio, si ciba di varietà e di programmi di intrattenimento e ritiene sua missione nella vita, piacere agli altri e soprattutto, far ridere, ed entra negli anni '80 in Pubblitalia vendendo pubblicità e fa talmente colpo agli occhi di Berlusconi al punto di diventarne consigliere e deciderà lui stesso raccomandazioni e carriere, soprattutto femminili nel campo dello spettacolo in cambio di riconoscenze di un certo tipo.
Il racconto ci fa attraversare 50 anni della nostra storia, enormemente condizionata dalla televisione, e lo fa facendoci passare dagli angusti e polverosi uffici Rai degli anni '60 pieni di oscuri funzionari devoti alla Dc e alla Chiesa e di raccomandati, per poi proiettarci nei luminosi corridoi Mediaset degli anni '80 pieni di una squallida fauna fatta da pseudo-attori, attricette, veline, vallette e comparse pronta a tutto pur di esserci. Tra le righe, la trasformazione e la crescita dell'impero mediatico di Berlusconi, la sua ascesa inarrestabile e la sua trasformazione in potere politico.
Un romanzo interessante, questo di Carlo D'Amicis, con continui passaggi tra presente e passato, dialoghi serrati molto accattivanti, a tratti umoristico, ma pervaso da una malinconia e una tristezza palpabile. Canio, il protagonista, si aggira con destrezza e noncuranza fra i rapporti falliti con il padre e poi anche con il figlio, fra le macerie del suo matrimonio e fra rapporti di “amicizia” e professionali fatti solo di interesse e di opportunismo, ma alla fine, il suo “voler solo piacere” risulterà credibile e anche lui apparirà come una vittima travolto e consumato dagli ingranaggi della tv.

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Commenti

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Una recensione scritta benissimo! Complimenti Stefano!!
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Stefp
18 Gennaio, 2011
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Grazie Faye! Sei sempre gentile.
Sono contento che a te e tanti altri piacciano le mie recensioni, per fortuna che c'è sempre il solito (sempre lui), puerile e ridicolo, che qualsiasi cosa io commenti, vota sempre no altrimenti sarebbe troppo bello Qlibri!
;-)
Si bella recensione mi hai incuriosito! Ciao a presto
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