Dettagli Recensione
Assoluzione di Antonio Monda
Un libro nuovo. Finalmente. Oggi è sempre più difficile trovarne uno capace di esprimere qualcosa di diverso.
Questo è il libro, se cercate la novità, che fa al vostro caso.
Di nuovo, sotto il sole, non c'è nulla. C'è però il modo di guardare a quanto di vecchio sta nelle nostre vite. E sotto i nostri occhi.
La storia è fatta per un film. Un avvocato anziano, il suo giovine allievo, un pedofilo, un processo. Una ragazza da letto alo stato puro. E basta. Quello che dà sapienza infinita alle pagine è il tocco. Se Monda è un esperto di film, il suo libro ne guadagna anche sotto tale aspetto. Ci sono molti commenti a film più o meno condivisibili all'interno del libro:però è quello che ti piacerebbe sentire dire ad un cinefilo poco noioso.
Accanto alla cultura fine, accanto a battute profondamente intellettuali nella misura in cui prendono avvio dalla vita più sofferta e soltanto da quella, c'è un'apertura su di un'anima a tratti anche perfidamente realistica.
Lo scenario è Napoli, una città però non invasa dai rifiuti. Ma quella colta, cosmopolita, dove alla classica guantiera acquistata da Scaturchio fa da contrappeso la cravatta di Marinella. Dietro i concerti di Mozart ci sta la solitudine umana. Oltre al giustizialismo di cui ha sofferto uno dei protagonisti. Il filo conduttore è l'avvocatura, e ciò che di più etico c'è all'interno di questa benedetta professione. Quando ti trovi a difendere una persona, per quanto professionale e freddo, hai sempre davanti una svolta etica precisa. Talvolta questa svolta diventa cruciale e prenderla può significare mordere la polvere per sempre oppure essere santificato in terra summa cum laude.
Il giovane farà una scelta mentre il vecchio si comporterà da vecchio. Ciò che non mi si cancella dalla mente è - lo ripeto - il tocco di Monda:mentre il tocco dell'artista è a volte anche diabolico, qui lo scrittore che ha vissuto cinque anni a New York facendo il portiere in un condominio possiede un arpa interiore di cui fa suonare tutte le corde. Il risultato è sempre uno soltanto:far girare la testa al lettore e far innamorare di sè e della propria semplicissima scrittura. Flaubert insegna:la semplicità è tutto. Ma la bellezza viene soltanto dalla sofferenza.