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Un romanzo magistrale
Il dottor Pereira è redattore della pagina culturale di un quotidiano portoghese del pomeriggio, il “Lisbooa”. Siamo nel 1938, Pereira è un brav’uomo, tranquillo, senza grilli per la testa, metodico, lavoratore, esperto di letteratura soprattutto francese; s’interessa poco di politica, pur vivendo in un periodo di fermenti prebellici, con una guerra civile che sta per sconvolgere la vicina Spagna e un governo portoghese autoritario e poliziesco che appoggia i falangisti e che ha orecchie e spie dappertutto. Pereira è al corrente dell’attualità tramite Manuel, un cameriere che ascolta radio libere e che lo informa di tutto quello che succede. Ma Pereira è immerso nella sua amata passione letteraria e non sembra vivere emotivamente gli accadimenti che lo circondano, finchè incontra un giovane ribelle, Monteiro Rossi, incaricato di arruolare volontari da mandare a combattere in Spagna: Pereira non sa, non vuole sapere, si limita ad offrire un compenso per le saltuarie collaborazioni che il giovane gli offre al giornale. Poco a poco, però, Pereira viene coinvolto dalla passione civile del giovane, comincia a comprendere il motivo profondo della sua ribellione: teme per l’incolumità del suo collaboratore, lo nasconde in casa ma viene raggiunto da sgherri della polizia che scoprono il nascondiglio, massacrano Monteiro e intimano a Pereira di non aprire bocca. Qui Pereira non ha più dubbi : con uno stratagemma fa pubblicare sul “Lisboa” un durissimo attacco ai metodi della polizia, indicando nomi, cognomi, luogo del delitto e ubicazione del cadavere. Quindi, con il ritratto della moglie in valigia e passaporto falso, si avvia con studiata calma (prima che il “Lisboa” sia in edicola ) probabilmente verso un’agognata libertà.
“Sostiene Pereira” (indimenticata l’interpretazione di Mastroianni nell’omonimo film) è indicato come uno dei libri da non perdere nel patrimonio di letture di ognuno di noi. Tradotto in tutto il mondo e vincitore di grandi premi letterari (tra cui il Viareggio e il Campiello), si colloca nel panorama letterario come grande romanzo civile, scritto in modo semplice e magistrale, e si fa leggere tutto d’un fiato perché (come scrive Lalla Romano) è troppo bello e si fa amare senza riserve. Resta da riflettere su significato del titolo : chi o che cosa sostiene il nostro Pereira ? Si potrebbe pensare che “sostiene” tutto quello che afferma davanti a un tribunale, al quale non è riuscito a sfuggire, Oppure davanti al tribunale più grande e universale della letteratura, grande passione di sempre del dottor Pereira. Oppure ancora mi piace pensare che Pereira sostenga tutto quello che narra dinnanzi alla propria coscienza, una coscienza di uomo libero e consapevole di scegliere la propria via e la propria vita nella Storia.