Dettagli Recensione
I cacciatori che divennero prede
Ghescik e ZaccariaNarrish sono la coppia più stramba e improbabile di anti eroi di un romanzo fantasy.
Il primo Ghescik è un gobbo, di professione becchino, lercio, brutto e avido. Il secondo Zaccaria è segaligno,di professione acchiapparatti, ritardato, ma buono e generoso. All’inizio del romanzo il becchino è chiamato a sotterrare una vecchia fattucchiera Macba, morta perché si è trovata coinvolta in una rissa in una taverna, come si dice, al posto sbagliato nel momento sbagliato: non lo poteva prevedere la vecchia veggente?
Bene, anzi male, Ghescik prima di sotterrare il cadavere, lo spoglia di tutte le cose preziose, in particolare un diadema di uno strano metallo che appena indossato sembra proiettare il possessore in un mondo oscuro e sanguinario.
A causa di una serie di debiti il becchino è costretto a lasciare la sua città Tilos inseguito dallo spietato Tamarkus e i suoi scagnozzi ed a fuggire coinvolgendo suo malgrado l’amico Zaccaria e Isotta una meretrice amica dell’acchiapparatti.
Dall’altra parte del paese , nella città di Golic dove stanno giustiziando dei derelitti, “nel buco”, un cubicolo profondo e oscuro che è al centro della cittadella dove è rinchiuso da secoli un mostro chiamato “il mietitore” che divora i condannati a morte “partorito” dalla mente di un negromante Ar Gular , accade qualcosa di disgraziatamente inaspettato. Il mostro fugge dall’antica prigione e nelle campagne circostanti fa strage di innocenti.
Il Signore di Golic ,Gunter Obervald, con l’aiuto dello scontroso cavaliere nero, Gamara, e pochi altri fidati guerrieri organizza una battuta di caccia.
Da una parte un gruppetto di balordi,dall’altra un esercito in mezzo un mostro sanguinario: ne leggerete delle belle!
La lettura del romanzo è scorrevole, lascia a desiderare l'intreccio e qualche episodio che non convince.
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Perdonami,ma non leggerò mai questo libro.