Dettagli Recensione
ALI DI BABBO
Milena Agus si ripete. La struttura di Ali di Babbo richiama - anche nei profumi – la vecchia Sardegna de Il Mal di Pietre: un profilo di donna con atipica condotta ed una adolescente che ne racconta le abitudini e vicissitudini con la grazia e delicatezza di chi con ingenuità coglie se non il senso delle cose (sarà poi rilevante?) almeno il vero movente. E così Madame vive apertamente la sua sessualità come mezzo per raggiungere l’amore e la nostra giovane voce narratrice ne svela la profondità umana al di là dei naturali giudizi morali. Cosi è se vi pare! E quel che pare è che anche questa volta Milena Agus riesce a farci volare (con le ali di babbo) e sorvolare sugli effetti della solitudine, condizione comune. Sfrutta come escamotage lo sfruttamento edilizio sull’Altra Sardegna ma è solo un espediente: la vera speculazione che turba l’autrice è il rifiuto della nostra società alla semplicità di esistere che è fatto di accoglienza e generosità mentale ... e di magia. Da leggere.