Dettagli Recensione
Straziante marcia verso la morte...
Pietra miliare delle mie letture giovanili.
Mi affascinava l'argomento, perchè ricordavo mio padre raccontare di come avesse pianto, quando, giovane militare, fosse stato costretto a scendere dal treno che portava gli alpini in Russia !
Questo contrordine, perchè era un bravo artigiano e serviva qui, ai suoi superiori.
Di tutti i suoi compagni partiti quel giorno, ne tornò uno, irriconoscibile dagli stenti!
Si può perciò comprendere quanto l'argomento mi toccasse le corde del cuore.
Ciò che rende , secondo me, questo romanzo "speciale", è l'avere "saltato" i motivi politici e militari che determinarono la nostra partecipazione alla guerra, ed alla tragica campagna di Russia, e ad avere posto l'accento sugli stati d'animo dei soldati, sulle piccole vicende di ogni giorno...
E poi sulla speranza. Sulla disperazione. Sulla rassegnazione. Sulla solidarietà...
Si comprende bene, leggendo, la follia di avere portato militari giovani ed impreparati , non attrezzati per lo spaventoso gelo, senza viveri e medicine... Portati a morte certa, tranne i pochi fortunati, che pure in condizioni pietose, riuscirono in qualche modo a tornare a casa.
Ci sono , nel romanzo, molti brani struggenti , e poetici nello stesso tempo. Come dei flash, che rendono perfettamente un momento, una situazione.
Un esempio a caso:
"Dovevamo arrivare in uno di quei paesi dove, ci dicevano gli ufficiali, avremmo potuto riposare e mangiare.
Ma dov'era?In un altro mondo?
...La tormenta non smetteva e c'erano sempre i coltelli piantati sotto le ascelle, e si era schiacciati dal peso dello zaino e delle armi."
Un momento - raro- di dolcezza:
"Un giorno mi accorsi che era arrivata la primavera.
Si camminava da tanti giorni; era il nostro destino camminare.
E mi accorsi che la neve sgelava, che nei paesi attraverso i quali si passava c'erano delle pozzanghere.
Il sole scaldava, e sentii cantare una calandra.
...Desiderai l'erba verde; sdraiarmi sull'erba verde e sentire il vento tra i rami degli abeti. E l'acqua tra i sassi."
Questi ragazzi, che ci racconta Rigoni Stern, avevano 18-20 anni!
Un romanzo che ogni generazione dovrebbe leggere.
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